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The Hidden Face of American Art

Friday, October 12, 2018
h 8:10 PM
Teatro Augusteo

François Lévy-Kuentz, France, 2017, 54', English


director and text: François Lévy-Kuentz
photography: Olivier Raffet
editing: Susana Kourjian
music: Daniel Humair
sound: Olivier Raffet
production: Cinétévé


Alla fine della Seconda guerra mondiale, il mercato dell’arte di Parigi era fermo. Numerosi artisti europei del gruppo surrealista in fuga dal nazismo, si erano rifugiati a New York. La città intellettuale era in grande fermento e grazie al boom economico del dopoguerra nel giro di pochi anni prese il posto di Parigi come capitale mondiale dell’arte. In questo contesto, una nuova generazione di artisti, come Pollock, Rothko, de Kooning, emerse sotto la bandiera comune dell’Espressionismo astratto. Dopo gli orrori di Auschwitz e di Hiroshima, questi giovani pittori americani sentivano che il mondo non poteva più essere rappresentato come prima e optarono per la pura astrazione. L’avanguardia americana ha offerto un nuovo modo di considerare l’arte e di rappresentare questo mondo che andava ripensato e ricostruito.

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At the end of World War Two, the art market in Paris was at a standstill. Numerous European artists of the Surrealist group fleeing Nazism had taken refuge in New York. The city was buzzing intellectually. Boosted by the post-war economic boom, within just a few years New York had taken over Paris’s role as the world capital of art. Against this background, a new generation of artists, such as Pollock, Rothko, de Kooning, emerged under the joint banner of Abstract Expressionism. After the horrors of Auschwitz and Hiroshima, these young American painters felt that the world could no longer be represented as it had been before. Instead, they opted for pure abstraction. The American avant-garde offered a new way to consider what art is and how to represent this world which needed to be rethought and rebuilt.


François Lévy-Kuentz
è scrittore e regista e vive a Parigi. Conclusi gli studi alla Sorbonne Nouvelle, debutta come assistente alla regia nel cinema e nella televisione. Nel 1989 firma il suo primo film sull'arte, Man Ray, 2bis rue Férou. In seguito collabora a diverse trasmissioni culturali e realizza circa cinquanta ritratti di pittori, scultori, scrittori e di numerosi cineasti tra cui Jean Painlevé, Rainer W. Fassbinder, Louis Buñuel. Da oltre vent'anni si dedica essenzialmente ai film sull'arte. Ha realizzato grandi monografie di artisti come Jules Pascin, Marc Chagall, Man Ray, Yves Klein, Salvador Dalí, Piet Mondrian, Alexander Calder e film su movimenti artistici come Le scandale impressioniste; Quand l'art prend le pouvoir. I suoi film sono stati premiati a numerosi festival internazionali.